lunedì 22 febbraio 2010

Ma il regolamento?

Sono tra quelli che non ha visto un solo minuto di Sanremo 2010 (non è vero: per sbaglio ho visto forse 30 secondi di un'esibizione di Ruggeri, ma non credo conti), però ho letto i giornali e ascoltato la radio, e più o meno mi sono informato su come sono andate le cose.

Il meccanismo del televoto, per un evento come Sanremo, mi sembra insensato più che mai: non si può considerare quello che una volta era il Festival della Canzone Italiana alla pari di un talent show (che va di moda chiamarli così, adesso) come X Factor o Amici. Non che sia meglio o peggio, è semplicemente una cosa diversa, e quindi diversa deve essere la votazione.

Ma al di là di questo.

Ho scoperto (non so più dove, a memoria su qualche blog amico) che il brano del vincitore, l'antipatico - a me - Valerio Scanu, "Per tutte le volte che" era disponibile sul suo canale YouTube ufficiale già il 10 di febbraio, e se non ci credete cliccate qui.

Ora, se non sbaglio, il Festival è iniziato il 15 febbraio.

E, che io sappia, NON SI PUO' partecipare al Festival con un brano che, in un modo o nell'altro, qualche non addetto ai lavori aveva già avuto modo di ascoltare.

Ma io mi chiedo, perchè nessuno ne fa parola?
p.s. solidarietà agli orchestrali, veri vincitori di questo Sanremo 2010.

sabato 20 febbraio 2010

2 serate, 3 concerti

Settimana di concerti, chilometri di strada macinati nella notte sotto la pioggia, orecchie che fischiano e cose del genere.

Ma vi assicuro, sono cose che fanno piacere.

Giovedì sera ero al Diavolo Rosso di Asti per lo show "40 Anni" di Cisco Bellotti, Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica, i membri fondatori dei Modena City Ramblers, che oggi hanno preso strade diverse (e, se non sbaglio, Cisco è l'unico che continui a fare musica).
Locale (una chiesa sconsacrata) molto bello e strapieno di gente, tanto che hanno dovuto aprire le porte poco dopo l'inizio del concerto.

Due ore e passa di musica, con riletture molto efficaci di classici MCR come proprio Quarant'anni, Morte di un poeta, Ahmed l'Ambulante e tante altre, lasciando però spazio anche a pezzi tradizionali e a qualche canzone di Cisco.
Un'energia incredibile, e una qualità (due chitarre, fisarmonica, pianoforte a coda e bodhran) molto molto alta.
Insomma, se i ragazzi capitano dalle vostre parti, andateli a vedere. Io con tutta probabilità tornerò a un loro show il prossimo 27 marzo a Cherasco.

Ieri sera invece appuntamento imperdibile allo Spaziomusica di Pavia: apertura acustica dei Lowlands e quindi concerto full band dei Miami & The Groovers, con duetti, bis, chitarre sparate a volumi impensabili, sudore, energia, rock & roll puro e vero. Insomma, quello di cui ogni rocker che si rispetti va a alla ricerca, e di sicuro ieri sera a Spazio l'avrebbe trovato.

E non voglio nemmeno sentir parlare di Sanremo, sia chiaro.

martedì 16 febbraio 2010

Non so che viso avesse


Qualche giorno fa è uscita la prima autobiografia di Francesco Guccini.

Ma in realtà quello che ho appena scritto è inesatto.

Perchè, nonostante in copertina appaia solo il nome del Guccio, soltanto le prime 113 pagine del libro sono scritte di suo pugno, mentre la restante metà del tomo è affidata a tale Alberto Bertoni, che sciorina con abbastanza (ma non troppo) mestiere vita e opere di Guccini, con qualche commento volante, ma tutto sommato raccontando cose già lette e sentite.

La parte interessante, quindi, dovrebbe essere la prima metà, i ricordi del giovane Francesco, gli aneddoti più nascosti e divertenti... E invece no. O meglio, qualche pagina degna di nota c'è, dall'affetto per le chitarre alle immagini quasi bucoliche del mulino dei nonni, dalle balere ai concerti nei palazzetti, passando per Bonvi, le osterie e il cinema.
Però, se il Guccini cantautore riesce ad accompagnare le lunghe e talvolta intricate liriche con un tappeto musicale di tutto rispetto, il Guccini autobiografo invece si perde in una miriade di parentesi e avverbi, facendo pensare che il tutto sia la mera trasposizione su carta di un'intervista registrata, che di certo sarebbe stata più divertente e scorrevole.

Insomma, per chi conosce il Vate di Pavana, il libro purtroppo dice poco di nuovo, e aggiunge ben poche chicche degne di nota al quaderno degli appunti.

Giusto per non farlo mancare sullo scaffale della libreria, consiglio di aspettare l'edizione economica.

sabato 13 febbraio 2010

Riscaldamento globale?


Oggi, 13 febbraio, sta nevicando in 49 degli Stati Uniti.

E quindi, sorge un dubbio: ma non si è parlato, solo poche settimane fa, del global warming, con tutto quello che ne consegue?

Ora, non so voi, ma erano anni che da me (Vercelli) non nevicava così tanto: la prima neve, a memoria, è venuta giù il venerdì prima di Natale, e l'altroieri sera ne è scesa ancora, in totale avrà nevicato 5 o 6 volte, ma in modo abbastanza massiccio.

Lasciamo perdere il fatto che oggi ci sia stato un gran bel sole e un clima tutto sommato piacevole, rimane il fatto che quest'inverno sta facendo un freddo bestia, e la neve non si fa desiderare.

Mah.

p.s. non voglio neanche mettermi lì a parlare di Bertolaso, e ancora meno di Masoero. Chi mi conosce, sia personalmente che da queste pagine, credo possa intuire cosa ne penso.

giovedì 4 febbraio 2010

Marco Castoldi da Milano


Sapete tutti dell'intervista di Morgan a Max, quindi non sto lì a ripetere tutto quanto.

In buona sostanza, il buon Marco Castoldi da Milano ammette senza problemi di fare uso (o di aver fatto, chi lo saprà mai) di droghe varie, su tutte il crack, per combattere la depressione. Il tutto con il suo solito stile, aggiungendo pure che anche Freud prescriveva l'uso di cocaina, e che gli stupefacenti possono allargare gli orizzonti di chi li sa usare.

Parole pesanti, senza dubbio, ma anche sincere: chi sa parlare di cose del genere, in alcuni casi, va applaudito, e non criticati (uno su tutti, per quanto mi riguarda, Fiorello, quando aveva raccontato della sua dipendenza e di come ne fosse uscito).

Ma ecco che scattano critiche da tutte le parti, l'Italia è indignata, Sanremo lo esclude dal Festival 2010. Oh, che paura.

Morgan smentisce le dichiarazioni, poi le ammette, poi dice che l'intervista è stata abilmente travisata; Claudia Mori si schiera dalla sua parte, il Ministro Meloni chiacchiera con l'artista in radio, con toni a metà tra la ciaciara del bar e un moralismo sbilenco.

Ma a parte tutto, quello che mi repelle è il triste bigottismo in cui ci si va a nascondere quando vengono fuori di questo tipo. Se davvero la Rai fosse coerente (riformulo: se la Rai fosse un'azienda seria), farebbe un test antidroga a sorpresa a TUTTI i suoi stipendiati, dai macchinisti ai conduttori ai truccatori e via dicendo, e licenzierebbe tutti i positivi. E poi vediamo quante persone rimangono a lavorare per la tv di stato.

Però, al di là di questo.

Morgan può stare o meno simpatico, ma di certo non è stupido. Sapeva perfettamente dove l'avrebbe portato una dichiarazione del genere, soprattutto un paio di settimane prima di Sanremo.
Volete sapere come penso che andranno avanti le cose?
Bene, io credo che Morgan inizierà un percorso di redenzione mediatico, passando per tutti i possibili salotti tv, da Matrix a Porta a Porta a Domenica In e tutte le altre nefandezze. Per forza di cose, verrà riammesso a Sanremo, cui parteciperà come l'artista maledetto ma pentito. Dopodichè potrebbe anche vincere, o magari prendere il premio della critica, o forse ancora far vincere Marco, il suo protetto vincitore dell'ultima edizione di X-Factor. Questo lo metterebbe nella posizione di farsi dare la direzione artistica del prossimo X-Factor, per lui conditio sine qua non.

E in tutto questo, Sanremo, quest'anno più che mai bistrattato e criticato ancora prima di iniziare, forse riuscirebbe a raccattare qualche spettatore in più.

Mentre Morgan, buon musicista e ottimo conoscitore della materia musicale, si metterebbe in tasca qualche soldino.

Poi magari mi sbaglio, eh.