mercoledì 30 settembre 2009

Glory Days 2009

E' difficile riuscire a scrivere qualcosa di non banale, ed è ancora più complicato cercare di mettere tutto a fuoco, a bocce ferme, quando è tutto finito da sole pochi giorni, ci sono già centinaia di km tra me e i Giorni di Gloria e si comincia a pensare all'anno prossimo.

Però c'è poco da girarci intorno, questa 11ma edizione dei Glory Days in Rimini, voluta, chiesta e sperata, è stata eccezionale.

Baciati dal sole e favoriti dal clima, l'inizio, venerdì sera, nel centro di Rimini, è stato intimo e al tempo stesso coinvolgente, grazie all'energia e al sudore di Beppe Ardito, dell'Acid Queen Duo, di Riccardo Maffoni e di Daniele Tenca, con l'ora finale dentro la Taverna Vecchia Pescheria che credo rimarrà a lungo nelle orecchie e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di assistervi.

E poi sabato, la partita di pallone in spiaggia (con grande vittoria della squadra di casa ;-)), il pranzo, l'incontro con Marco Quaroni e Gianluca Morozzi, ricco di aneddoti sulle varie esperienze springsteeniane, senza scivolare nella facile retorica o nella banalità.

Ma l'apice di tutto è arrivato poi in serata: già prima delle 21 il RockIsland era praticamente pieno, e nella mezz'ora successiva, da dov'ero io non si riusciva più a vedere la fine del locale, segno che di gente ce n'era davvero tanta. Cinque ore e mezza di musica, un'energia incredibile, la festa, quella Drive All Night che mi porterò dentro per un bel pezzo, la voglia di stare insieme e di abbracciarsi per questa o quella canzone, urlando fino a non avere più voce, cose che ti fanno capire una volta di più quale sia il vero significato di "blood brothers".

E ancora domenica, tutti stanchi e con un solo filo di voce rimasto, ma pieni di sorrisi e di voglia di condividere ancora, il ristorante strapieno di springsteeniani, magliette dei Glory Days e sorrisi. Le chiacchiere, i prossimi appuntamenti, e poi il set acustico, con quella Tears Are Falling Down a cui sono particolarmente legato, che ho suonato tante volte (e di sicuro meglio di ieri) e che ho avuto l'onore e il piacere di fare insieme a Lorenzo e Daniele, e questa è una cosa che non ha prezzo e che rimarrà nell'album dei ricordi più cari.

Poi cala il sipario, la voglia di salire in macchina e tornare a casa non c'è neanche lontanamente, ma sappiamo che ci rivedremo presto, e che i Glory Days non finiscono certo qui.

Dopo questo weekend, posso solo dire GRAZIE a Lorenzo Semprini per averci creduto e per aver organizzato tutto quanto, ed è un grazie di cuore grande come una casa.

E poi grazie a tutti voi che ci siete stati. Non sto a fare nomi perchè a questo giro sarebbe davvero brutto dimenticare qualcuno, ma sapete chi siete, grazie davvero.

martedì 22 settembre 2009

Giorni di Gloria


Avete da fare il prossimo week-end? Ovviamente no. E se anche avete da fare, cancellate i vostri impegni.
Perchè il 25-26-27 settembre ci sono i Glory Days in Rimini. Imperdibili, che siate o meno fans del più grande rocker del mondo.

Vi aspetto là.

giovedì 10 settembre 2009

Allegria


Mai si sarebbe sognato di farlo in vita, ma ieri mi ha telefonato, Mike.

Sta bene e dice di salutarvi tutti, con il solito buonumore che si intuisce nella sua voce.

Si sta già organizzando, in qualche modo dice che riuscirà a trasmettere qualcosa anche da lassù, c'è da sistemare il collegamento per la diretta, ma nel peggiore dei casi registrerà e poi manderà in onda, senza grandi problemi. Gli spiace un po' per il momento dover fare a meno di Fiorello, ma per quello ci sarà tempo, molto più avanti.

Dopo una mezzoretta, mi dice, ha deciso di spegnere il televisore. Bellissimi i ricordi di Costanzo e Gerry Scotti, eccezionalmente discreta la dichiarazione di Fiorello ("ho perso il mio miglior compagno di giochi") e di certo sinceri buona parte degli interventi, ma purtroppo anche un uso sbrodolato della retorica, scadendo qua e là (ma per fortuna in rari casi) in ovvietà troppo taglienti in un giorno così triste per la storia della Televisione.

Chi ha deciso di ripercorrere le sue celeberrime gaffes, mandandone in onda qualcuna, lo ha fatto sorridere, mi dice, e finalmente è stato sdoganato il fatto che la "Signora Longari, lei mi è caduta sull'uccello" non è mai stata pronunciata, ed è soltanto una leggenda metropolitana.

Ha tanti progetti, tante cose da fare, e non può stare più di tanto al telefono, e un po' a malincuore mi saluta, che deve ancora chiamare Fiore, e sarà una cosa lunga, piena di scherzi, imitazioni, risate.

"Ti ho visto quella sera da Rosario, sai", mi rivela prima di appoggiare la cornetta. Perchè una sera di qualche anno fa, mentre stavo assistendo in teatro a una delle ultime date dello spettacolo Volevo fare il ballerino, in prima fila, con il suo bravo cuscino sotto il sedere, c'era proprio lui, il Mike nazionale. Ma io, un po' per rispetto e un po' per non so cosa, l'avevo guardato solo da lontano, negli schermi, senza andare a disturbarlo personalmente.

E invece lui mi aveva visto, aspettava solo che andassi a stringergli la mano.

Ciao Mike, ci sentiamo presto.