lunedì 29 settembre 2008

Glory Days in Rimini 2008

Venerdì pomeriggio sono partito alla volta di Rimini, per la decima edizione dei Glory Days, la festa annuale per fan di Bruce Springsteen.
Traffico abbastanza scorrevole e tempo più che buono, almeno fino a 50km dall'arrivo, quando un nuvolone nero ha fatto capolino all'orizzonte, attendendomi sulla riviera romagnola con vento incredibile, mare in tempesta, acquazzone annunciato (che poi, per fortuna, non c'è stato).

Nonostante l'evento sia arrivato al suo decimo compleanno, per un motivo o per l'altro non avevo mai partecipato, e quindi quella di questo week-end è stata per me la prima volta.

Un week-end straordinario.



Venerdì sera, allo splendido Rock Island (bellissimo anche perchè è proprio in fondo al molo di Levante di Rimini, cosa che allo stesso tempo lo rendeva relativamente difficile da raggiungere, complice il mare in subbuglio) suonavano Joe Rapolla & The Backstreets (Joe è del New Jersey, cresciuto a pane e rock&roll), seguiti dai Do not cry for the country boy, gruppo folk del tutto particolare, accompagnato dal grande Antonio Gramentieri, e in chiusura un grande show della Joe Castellani Blues Machine, un tributo a Bruce Springsteen che è andato avanti fino all'ultima goccia di sudore, prima di qualche ora di sonno.


Nella giornata di sabato - dopo un paio di birre già la sera prima - ho pranzato con il mio amico Matt, e poi mi sono dedicato a un giro pseudoturistico nel centro di Rimini, recuperando un po' di voce ed energie per la serata di rock che mi aspettava.

E rock fu. Dopo essermi perso l'incursione a sorpresa addirittura di Vinicio Capossela, che ha deliziato i pochi presenti con un breve set, mi sono invece goduto appieno tutto il resto della serata, da Massimo "Casta" Castagnetti alla E Street Shuffle di Daniele Rizzetto, fino alla gigantesca chiusura di Miami & The Groovers, a macinare sudore, chitarre, cori, energia, emozioni.


Ma al di là dei nomi, del rock e delle decine di canzoni suonate e urlate a squarciagola, è stato bello essere lì, con molte facce conosciute, compagni di viaggio in più di un'occasione, a divertirci e a passare insieme questo ultimo fine settimana di settembre.

Domenica c'è stato ancora il tempo per il pranzo di chiusura, con tanto di mini set acustico. Tutti stanchi, assonnati e con occhiaie da day after, ma pronti a passare insieme ancora le ultime ore di festa.


Un doveroso saluto va al padrone di casa, Lorenzo "Miami" Semprini e a sua moglie Silvia, che hanno organizzato tutto l'evento e ci hanno permesso di partecipare a questa decima edizione dei Glory Days. Grazie davvero, ragazzi.

All'anno prossimo!

giovedì 25 settembre 2008

Jack Bauer fa piangere Chuck Norris

Alleggeriamo un po' i toni, dopo qualche post fin troppo serioso.

Come ho già avuto modo di dire, sono un fan accanito di un buon numero di serial americani (roba di qualità, non cose melense e di bassa lega), tra cui ovviamente 24.

Su un forum ho trovato l'immagine postata sopra, e devo dire che merita.

In più, ho scoperto che esiste pure un sito sulla diatriba tra Jack Bauer e Chuck Norris. E' tutto in inglese, ma merita almeno una visitina...

martedì 23 settembre 2008

Nel Paese dei Balocchi


Eh, sembrava secoli fa, quando eravamo tutti qui a chiederci quali immani disastri avrebbero rovinato le Olimpiadi di Pechino.
E poi invece niente, tutto liscio come l'olio, nemmeno qualche ambientalista a lamentarsi per il troppo smog.
Gare, medaglie, entusiasmo, ricchi premi e cotillons, cerimonia finale e tutti a casa, pronti per Londra 2012.
Sembrava fatta.

E invece, TAAAC, ecco che salta fuori l'inghippo del latte tossico cinese, cautamente insabbiato sei giorni prima della cerimonia di apertura, per evitare la rivoluzione.
Poco fa, al TG5, il Ministro Zaia ha accuratamente evitato le domande dei due giornalisti, che giustamente gli chiedevano se in Italia ci sia il rischio di trovare il latte cinese sugli scaffali, e in che direzione si stiano muovendo i controlli.
Personalmente, dubito che nel nostro Paese si possano correre grandi rischi, ma il discorso è un altro: se l'importazione di latte e derivati dalla Cina è proibita dal lontano 2002, perchè tutti fanno orecchie da mercante?

Detto questo, è notizia di ieri quella che prossimamente cani e gatti più pesanti di 6kg non potranno salire sui nostri fantastici treni. Questo in teoria per ovviare al penoso problema delle zecche, pulci e animaletti vari che si ammassano tra le carrozze, portando ad una situazione igienica imbarazzante.
Ora, non sarebbe invece più furbo destinare magari un'intera carrozza a passeggeri con animali (un po' come le spiagge dedicate), e sottoporla a controlli igienici regolari e inflessibili? Credo che sarebbe una soluzione salomonica, che metterebbe tutti d'accordo. Una piccola tassa in più per chi vuol portare il suo Fufi a bordo, e tutti contenti.
Dimenticavo, siamo in Italia, non si può fare.

Un'ultima cosa: ho dato un'occhiata al famoso Decreto Sicurezza varato lo scorso luglio e inerente a abusi di alcol e droga per chi guida. Sono d'accordo su tutta la linea, è una piaga che va combattuta senza alcuna eccezione, e questo lo dice uno che al tempo ne sarebbe stato vittima le belle volte.
Ma una cosa che proprio non mi va giù, al di là della pagliacciate del listino bevitori che deve essere affisso in ogni locale, è la faccenda del sequestro del mezzo: in pratica, per chi venga sorpreso con un tasso di alcol superiore a 1,5 g/l, c'è la multa a 6.000 euro, l'arresto fino a un anno, e il sequestro definitivo del mezzo, che diventa di proprietà dello Stato. Ora, se sui primi due punti non ho nulla da eccepire, mi sembra invece un'immane tavanata quella di requisire per sempre il veicolo. Dov'è il senso? Se ho ecceduto, devo essere punito, e mi venga sequestrata la patente (in modo che io non possa più guidare), ma di certo non la macchina.
Non saprei come altro definirlo, è un abuso di potere.

Nel Paese dei Balocchi, questo ed altro.

Venghino, siori, venghino!

sabato 20 settembre 2008

Trattative, petardi, e Bristol Palin

L'altro giorno si era parlato della vicenda Alitalia, e quindi mi sembra giusto spendere ancora qualche riga sull'argomento, nella speranza che il tutto si concluda nel più breve tempo possibile.

Immagino che tutti quanti abbiamo seguito la fine delle trattative, il ritiro dell'offerta da parte del CAI, l'esultanza da stadio a Fiumicino. Ora, io mi domando e mi chiedo: ma questa gente è stata del tutto lobotomizzata? Non si rendono conto che, stanti così le cose, l'unico futuro è il fallimento, e quindi tutti a casa a fare la calza? E invece, tac, loro festeggiano, urlano, gettano petardi.
Salvo poi, il giorno dopo, realizzare, e cercare un nuovo accordo, facendo la loro bella figura da beoti.

Personalmente, spero che Alitalia fallisca quanto prima. Spero che qualche compagnia o società senza scrupoli compri quello che di buono è rimasto dal fallimento, riassuma i più meritevoli (alle sue condizioni, ovvio) e se ne freghi altamente degli altri, raccomandati, amici e figli di papà. E spero che questo succeda presto.

Detto questo, ripesco dal baule dei ricordi una riflessione che mi era venuta in mente qualche settimana fa, e poi finita nel dimenticatoio (probabilmente anche perchè da qualche tempo i TG si occupano meno delle prossime elezioni americane): vorrei parlare un attimo della vice di McCain, Sarah Palin.


Governatore dell'Alaska (votata da circa 650mila persone: fate voi i conti rispetto a una qualsiasi città italiana), a favore della pena di morte, antiabortista, cacciatrice, Sarah non ascolta Bob Dylan e odia Bruce Springsteen. Già questo basterebbe per farla scivolare alla velocità della luce in fondo alla mia personale classifica di simpatie.
Ma vorrei soffermarmi un attimo sull'antiabortista. Ora, al di là del fatto lei stessa, a maggio, abbia partorito un figlio con la sindrome di Down (per sottolineare la propriacoerenza), proprio all'indomani della sua investitura a vice dell'imbolsito McCain, Sarah ci ha tenuto a fare outing, e a dire di fatto al mondo intero che sua figlia Bristol, 17 anni, è incinta, e ovviamente terrà il bambino.
Una mossa elettorale di indubbio effetto. Ma io mi chiedo, come si sarà arrivati a tutto ciò? Qualche mese fa, su un giornale locale dell'Alaska, qualcuno avrà letto un annuncio del tipo "Ciao, mi chiamo Bristol, mia mamma è stata Miss Alaska, e sto cercando un uomo qualsiasi che mi voglia mettere incinta. Interessati chiamare 555-...."?
Ricordiamolo, stiamo parlando degli USA, dove tutto è possibile.

p.s. Qualche giorno fa, l'amico Filippo mi ha fatto notare che talvolta, leggendo i deliri di queste pagine, si possa avere un'idea di me diversa da quella che è la realtà. Non so dare una risposta a questo dubbio, ma è uno spunto interessante...

sabato 13 settembre 2008

Alitalia e compagnia bella

Non so voi, ma io sono pesantemente infastidito da tutta questa faccenda di Alitalia.

Una compagnia gestita male, che per anni e anni ha continuato a assumere amici, cugini, parenti, raccomandati di questo o quell'esponente, perdendo soldi in modo sconsiderato, creando dei buchi di bilancio pazzeschi, occupando slot che sarebbero stati più utili ad altri, dando un servizio al cliente del tutto mediocre.

Eh, però per chi ci lavora è tutto grasso che cola: settimane corte, stipendi ottimi, diarie pazzesche.

E adesso, che i nodi sono ampiamente venuti al pettine, questi rimangono attaccati alla poltrona, senza scendere a compromesso alcuno. Ma non si rendono conto, questi brillantoni, che nel momento in cui Alitalia fallisca (cosa che personalmente mi auguro accada quanto prima), se ne vanno tutti, indistintamente, a casa? Che nel momento in cui qualcuno si prenda la briga di reruperare dal fallimento mezzi, slot e impiegati, sceglierà autonomamente i suoi uomini, senza curarsi di anzianità e gradi? Che nell'attimo del reclutamento, Air France o chi per essa potrà anche decidere di assumere solo piloti, steward e hostess suoi, fregandosene del tricolore italico?

Non solo: quello che mi lascia a bocca aperta sono anche i sinistri, che non sanno più a cosa attaccarsi, e con la loro faccetta truce dei giorni migliori, riescono anche a dire che se Alitalia crolla tutto il Paese ne subirà le conseguenze.

Rendiamoci conto che le cose stanno esattamente al contrario: questi anni, e anche solo gli ultimi mesi di agonia di Alitalia, sono costati allo Stato una cifra insensata, che difficilmente verrà mai colmata.

E se a pagare questi soldi inutili è lo Stato, indovinata un po', in ultima analisi, nelle tasche di chi va a prenderli.

Muoia Alitalia, e non se ne parli più.

mercoledì 3 settembre 2008

Come si cambia

Ebbene sì, ho lasciato i miei tre o quattro lettori un po' all'asciutto negli ultimi giorni di agosto, ho preferito aspettare settembre per tornare a scrivere qualcosina su questo angolo di mondo (virtuale). Ma adesso si ricomincia a pieno regime, tranquilli, decidete voi se sia un bene o un male.

Stavo riflettendo, tempo fa, su come le nostre abitudini al computer siano cambiate: ricordo gli albori di internet, forse un modem analogico a 28.8kbs, e una lentezza devastante anche solo per scaricare la posta. Che poi, al tempo, si era davvero in pochi a smanettare su email, browser e diavolerie varie, internet in sè era un vezzo per molti e una necessità per pochi. Poi, piano piano, l'ISDN, l'ADSL, la fibra ottica, posta elettronica, blog, facebook e chi più ne ha più ne metta.

Oggi internet è praticamente indispensabile: per lavorare, per studiare, per restare in contatto con amici vicini e lontani. Non solo: ognuno di noi ha ormai una routine ben consolidata, dal momento in cui accende il pc, per un tempo indefinito, breve ma estremamente elastico.
Per quanto mi riguarda, la routine cambia ogni - in modo approssimativo, anche qui siamo nell'indefinibile - sei mesi circa, quella attuale prevede:
- accensione del pc
- attesa, mentre gli anziani ingranaggi fanno il loro lavoro e ciò che rimane della calura estiva mette a dura prova le ventole
- attesa, mentre tutto si carica come si deve, antivirus e firewall in testa
- Thunderbird, per controllare parte della posta
- Firefox, Gmail, per controllare la posta restante
- FF, Facebook, per guardare in modo rapido eventuali aggiornamenti
- FF, giro veloce su un paio di forum che frequento
- FF, siti di repubblica, corriere della sera e gazzetta dello sport
- FF, un paio di blog che ho nei preferiti, a random

Più varie ed eventuali.
Ora, sembrerà una routine di pochi minuti, ma le variabili sono infinite: già solo leggere con attenzione un paio di mail che possono essere arrivate, e rispondere decentemente porta via più tempo, e lo stesso dicasi per chissà quanti post nuovi sui forum, o notizie inportanti sui vari quotidiani online, o interventi di interesse sul blog del terzo o del quarto... Tutto questo tenendo presente che una volta perdevo molto più tempo per il cazzeggio, e oggi invece cerco di ridurlo al minimo.

Come si cambia, eh?